mercoledì 31 dicembre 2014

Dormire

DORMIRE – Silvia Palladini

Ho una certa idea di quello che voglio
ma non so cos'è che tu vuoi da me

Mi permetto di domandarti un atto
di benevolenza verso la mia
non completa intelligenza

La legge non ammette l'ignoranza
quindi io son fuorilegge
in un sacco di materie

Che cos'è che posso fare per capire
per capire che cos'è che posso fare

Dormire
Ecco cosa mi manca
Dormire




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Colori nuovi

COLORI NUOVI – Silvia Palladini

Comportamento insolito
praticamente illogico
ma in fondo che cos'è
la logica?

Un modo per confondersi
in mezzo ai nostri simili
seguendo una routine
prevista

Un po' di libertà
nell'esprimersi
Un po' di libertà
nel pensare
che qualcosa si può fare

La società dà regole
tu vivi e lascia vivere
la vita è un dono da rispettare

Perché sia più piacevole
e non soltanto un onere
colori nuovi son da dare


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domenica 3 agosto 2014

Relax

RELAX – Silvia Palladini

Ora leggo un bel libro
Frutta nel frigo
Pieno relax       

Sembra proprio il momento
Atteso da tempo
Di un po' di relax

Pensieri distanti da me 
Lascio che il vento
Li spazzi via un po'

Cerco di dare spazio
A nuovi pensieri
Dentro di me

Ascolto musica dolce
Lascio l'amaro
Fuori di me


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Tempo al tempo

TEMPO AL TEMPO – Silvia Palladini

I bambini hanno un senso del tempo
che è del tutto diverso dal nostro

Nei bambini l'istante è l'eterno
e al contempo l'eterno è veloce

Tempo, tempo
mamma mi prometti
che starai con me per un po' di tempo

Così diamo tempo al tempo
Così diamo tempo al tempo

Tempo rubato, tempo guadagnato
diamo tempo al tempo

Non perdiamo tempo
diamo tempo al tempo


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Viaggiando con il vento

VIAGGIANDO CON IL VENTO – Silvia Palladini

Le nuvole si spostano
viaggiando con il vento
pioggia leggera scende
ricordo di un momento

in cui il vento spingeva
con raffiche potenti
una pioggia torrenziale
con scrosci consistenti

Ora che è finita
questa sorta di battaglia
le nubi vanno altrove
resta solo la fanghiglia

Ma il verde silenzioso
con segreta felicità
succhia il nettare prezioso
che mantiene la vita


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Il blues del cassetto

IL BLUES DEL CASSETTO – Silvia Palladini

Ho un sogno nel cassetto
ho tante cose da fare
il mondo mi sta stretto
non posso più aspettare

Il sogno nel cassetto
non è rimasto solo
altri vi sono entrati
trovando posto anche loro

Ma io non voglio lasciarli dentro
Non voglio più cassetti
Non voglio più cassetti

I sogni nei cassetti
si fan desiderare
di polvere coperti
rimangon lì a marcire

Non voglio più cassetti
Non voglio più cassetti

È meglio spolverarli
e farli funzionare
piuttosto del rimpianto
di averli lasciati andare

Non voglio più cassetti


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Creare qualcosa

CREARE QUALCOSA – Silvia Palladini

Creare qualcosa, qualcosa di mio
sia solo un disegno o una poesia
dà un senso di nuovo, di inesplorato
come un'avventura in cui l'eroe sei tu

Quando si è bambini si sogna di andare
in luoghi incantati, viaggiando con ali
sul vento leggero della fantasia
e vincere sempre le sfide più dure

Da grandi si sogna ancor come prima
ma il vento leggero se n'è andato via...
Per farlo tornare bisogna inventare
qualcosa di nuovo e di originale

Che sia una miscela di chimiche idee,
un nuovo lavoro, una bella canzone,
che anche se brutta va bene lo stesso:
fa uscire da dentro l'eroe che è in noi



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Giorno di riposo

GIORNO DI RIPOSO – Silvia Palladini

Pace e benessere
per pochi istanti:
i rumori della civiltà
in sottofondo ma lontani,
remoti.

Pace e benessere
per pochi istanti:
giornata di riposo
pomeriggio nel sonno
aprire la finestra
sul prato crepuscolare.

E inaspettatamente arrivi
tu che rendi dolce
tutto quanto e sciogli
sensazioni che
potevano essere pesanti

e allenti nodi in fondo al cuore
o forse solo nel cervello
come un vento caldo che
si porta via la polvere

Pace e benessere
per pochi istanti:
i rumori della civiltà
in sottofondo ma lontani,
remoti.

Gli abeti sorvegliano attenti
che tutto resti quieto

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Vento

VENTO – Silvia Palladini

Stancamente, stanca-mente
riposare, posare il pensiero
stendere, distendere i nervi
rilasciare, lasciare indietro

il grigiume, la materia grigia
attendere, attirare i raggi
di un sole caldo, ma che non scotti
la mente aperta alle verità

al vento che spazza la polvere
dai pensieri, rendendoli lisci
e lucidi, come cascate di idee...

Sono a tratti contenta,
a tratti coltivo l'ansia,
complessivamente felice,
pur se istericamente talvolta.

Guardo sempre davanti a me
ma vedendo come se miope
mi difendo da me stessa
da mie superficialità

che non lascio mai trasparire
mai, chiuse in profondità...



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Viaggio

VIAGGIO – Silvia Palladini

Viaggiare nella notte
obiettivo macinare strade
la luce gialla dei lampioni
a incorniciare il buio oltre

Il piacere della guida
verso luoghi da scoprire
e volare infinitamente via
lontano per poi ritornare

La partenza è di per sé un traguardo
se si gusta ogni singolo istante
si può fare anche un piccolo viaggio
e poi ricordarlo con piacere

Il piacere della guida
verso luoghi da scoprire
e volare infinitamente via
lontano per poi ritornare


In ricordo di Oscar


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Dolore

DOLORE – Silvia Palladini

Capita di vedere che sconosciuti
provino l'un per l'altro simpatia
se si accorgon di avere passioni comuni
sono la quintessenza dell'empatia

Si parli di cani o di viaggi a Singapore
via le classi sociali, son tutti affiatati
si crea questa confidenza, sottile calore
anche fra quelli che dal dolore furon turbati

Un puro e semplice dolore,
dolore
niente di più

Dopo aver vissuto un dolore cupo
si potrà esser felici quasi pienamente
solo un “quasi” a dividere il “prima” e il “dopo”
questa è la vita, naturalmente

Il dolore è maestro, parla di rispetto
insegna amore vero e sincero affetto
insegna a lottare, insegna ad accettare
con pazienza, insieme si può fare

Un puro e semplice dolore,
dolore
niente di più

Rap:

Perché il dolore è personale
non è tassabile, né trafugabile
è un bene immobile non ereditabile
non è invidiato, né rivendicato
ognuno il proprio, non gli sarà rubato
ognuno se lo tiene e chi glielo tocca
magari si potesse soffiar via con la bocca
via da questa stanza, via da questa mente
come una canzone che poi ascolta la gente
entra da un orecchio e poi dall'altro esce
come un vento caldo che pian piano cresce
che passa fra le dune e arriva fino al mare,
scuotendo acque scure, sollevando onde chiare
vola via sopra i campi, portando sabbie rosa,
come la mente che finalmente ora si riposa.


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domenica 13 luglio 2014

Ibrido - da ascoltare

Ecco il brano cantato, in una versione un po'... timida :-)

ascolta su Youtube

Testo e musica: Silvia Palladini
Arrangiamento: Corrado Usardi
Interpreti: Silvia & the Onionswing

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sabato 14 giugno 2014

Ibrido


IBRIDO – Silvia Palladini


Con questa voce che non riesco
a conciliare col passato
né col presente o col futuro
è un po' un ibrido

In questa lotta giornaliera
per conquistare un po' di vita
che cosa c'entra questa voce?
Non è importante...

Rit.:
Prendersi sul serio
Non mi riesce bene mai...
Da da pa pa pa

Ognuno dà quello che ha
e io ho davvero tante cose
piccole e grandi riflessioni
da condividere

E non c'è tempo per far tutto
ma l'importante è farlo bene
bisogna scegliere che cosa
conta davvero


Rit.

Saggio non è chi ama il denaro
né il potere o le apparenze
ma chi desidera lasciare
un buon ricordo

Se questa voce fa star bene
anche soltanto una persona
è già una piccola conquista
senza pretese, no

Rit.

martedì 11 marzo 2014

Open

Ho finito un libro veramente appassionante: "Open - La mia storia", autobiografia di Andre Agassi scritta con J.R. Moehringer.
Il tennis non mi ha mai interessato più di tanto, l'ho praticato pochissimo e non è per questo che ho letto quest'opera. Chi me l'ha suggerito ha iniziato la frase dicendomi: la cosa più singolare è che Agassi odia il tennis!

Agassi fa un'operazione - ben sorretta dall'ottimo Moehringer - non solo di racconto della propria travagliata storia, ma anche di esposizione incredibilmente sincera e approfondita della propria psiche, con pregi e soprattutto difetti.
Mi riconosco molto in alcuni di essi (in entrambe le categorie...), fra cui la cocciutaggine e la sincerità. Chi mi conosce penso che possa convenirne.
Un aspetto curioso è che non si è spinti da invidia per il successo e i guadagni, bensì da compassione per le vicende di questo ragazzo, la cui foto in copertina trovo molto rappresentativa degli aspetti interiori.
Ammirevole, anche per i risvolti etici, e incredibilmente umano.

sabato 1 marzo 2014

La banda dei brocchi

Ho letto "La banda dei brocchi" di Jonathan Coe, ed. Feltrinelli (2001).
All'inizio mi sembrava noioso, invece mi sono man mano appassionata. Ambientata in Gran Bretagna negli anni '70, periodo difficile per le disuguaglianze sociali, le proteste popolari represse con metodi durissimi e gli attentati dell'IRA, la storia si incentra sulle vite di adolescenti al college, con analisi dei personaggi profonde. 
Mi è piaciuto anche lo stream of consciousness a un certo punto del libro: per nulla pesante, molto espressivo.

Quasi amici - Intouchables Vs. Mare dentro

Ho appena visto il film "Quasi amici - Intouchables", film francese del 2011, e mi viene in mente "Mare dentro", spagnolo del 2004. Entrambi parlano di persone tetraplegiche a causa di eventi traumatici, entrambe sconvolte dall'evento durante un'esistenza dinamica e felice.
Mare Dentro è bellissimo, poetico e geniale nella sua originalità; però è incentrato sull'eutanasia.
Quasi Amici invece è più leggero, ma è carino e, soprattutto, positivo: narra la storia - fra l'altro vera! - di uno che, con l'aiuto un'anima illuminata che gli ha saputo comunicare serenità e forza, ce la fa a superare la depressione e si rifà una vita.

Ho sempre trovato preferibile la musica in maggiore - positiva, ottimista verso la vita - rispetto a quella in minore - triste, elegiaca. talvolta cupa e drammatica.
Spesso quella in minore è esteticamente più bella, ma l'importante è la sensazione che rimane dopo l'ascolto.
-.-.-.-.-.-

Appena dopo aver scritto questo post, ho ascoltato l'intervista a Lucia Annibali, una ragazza sfregiata con l'acido che sta reagendo con energia e positività a quanto le è accaduto. Secondo lei si può decidere di essere felici: la felicità è un obiettivo che va "scelto" e, fra le cose che si possono fare per ottenerla, vi è circondarsi di persone positive.
Ne sono convinta anch'io.

sabato 8 febbraio 2014

La cura Schopenauer

Ho letto un altro libro di Irvin D. Yalom, ed. Neri Pozza: "La cura Schopenauer".
Anche questo è ben scritto, davvero coinvolgente.

La vita di Schopenauer, grande pensatore, ma anche nevrotico e misantropo ai limiti del sopportabile (una vita condannata dalla mancanza di affetto e di affettuosità genitoriali fin dalla prima infanzia), alternata alla storia di uno psicoterapeuta americano e dei suoi assistiti in un vivace gruppo di terapia.

Rende curiosa verso l'esperienza del gruppo di ascolto perfino una persona come me, mai stata desiderosa di essere in terapia psicoanalitica...

giovedì 9 gennaio 2014

Il problema Spinoza

Mi ha molto colpito "Il problema Spinoza" di Irvin D. Yalom, ed. Neri Pozza. Avvincente e ben scritto, fa vivere al lettore la storia (ricostruita) di Spinoza dai giorni di poco precedenti alla scomunica da parte del rabbino Mortera fino al decesso, alternatamente alla storia di Alfred Rosenberg, ideologo e gerarca nazista con problemi esistenziali.
L'autore è uno psichiatra con grandi doti narrative; il testo si basa su dati storici, sui quali "ricama" solo in parte e con alcuni personaggi.
Da leggere.

Al tempo del fiume Amur

Dall'ultima volta in cui ho scritto appunti su libri letti è passato molto tempo e ho letto decine di libri... non recuperabili, ormai!
Ho deciso di riprendere con calma, scrivendo ogni tanto riguardo ai libri più degni di nota.
Ultimamente ho letto "Al tempo del fiume Amur" di Andreï Makine, ed. Passigli, un vecchio libro che ho scelto quasi a caso, alla biblioteca pubblica. Affascinante.
Riporto qui ciò che si legge nei risvolti di copertina (e su siti di libri):

"Tre adolescenti, in preda alle prime 'intuizioni amorose', cercano i segni della bellezza nell'immensità della taiga siberiana, percorsa dal grande fiume Amur. 
In quel loro mondo chiuso e selvaggio, l'ideale femminile s'incarna in una misteriosa passeggera intravista sul treno notturno che attraversa quel paesaggio di neve e di ghiaccio. Il treno, che è la celebre Transiberiana, conduce forse «la sconosciuta dei sogni» verso un mondo favoleggiato e altrettanto sconosciuto? La magica assonanza, infatti, del nome del grande fiume, l'Amur, con la parola francese 'amour' sembra essere la chiave di un destino che comincia allora a inseguire i tre protagonisti.
Romanzo di iniziazione sentimentale, Al tempo del fiume Amur è anche e soprattutto il romanzo della scoperta dell'Occidente, scoperta che avviene in primo luogo proprio grazie a un film francese, visto, rivisto, imparato a memoria: la «magnifica inutilità delle prodezze» di Jean-Paul Belmondo, l'eroe del film, contrasta infatti con la rigida visione di un mondo dove tutto pare regolato in anticipo, dove tutto ha uno scopo."

L'autore è russo naturalizzato francese, celebre in Francia. Trovo che scriva molto bene, usando talvolta espressioni davvero poetiche ed evocative.  

Sulla sicurezza degli smartphone

Il giornalista scientifico Paolo Attivissimo ha pubblicato un interessante articolo, riportante consigli sull'utilizzo degli smartphone in sicurezza: Se regalate il primo smartphone o tablet per Natale ai vostri figli...
I consigli sono rivolti ai ragazzi, ma mi sembrano appropriati per chiunque:
  • "Attivate il GPS solo per le app necessarie. Con pochissime eccezioni, serve soltanto ai pubblicitari e agli stalker per pedinarvi e localizzarvi meglio. E consuma batteria. Attivatelo soltanto per le app di navigazione o di localizzazione per telefonino/tablet smarrito.
  • Controllate spesso che siano disattivati il roaming per voce e dati. Altrimenti la bolletta rischia di essere salatissima.
  • Craccare o fare jailbreak per mettere app a scrocco è stupido, non è cool: vuol dire che siete taccagni. Non pagare ai programmatori i pochi euro che servono per comperare un'app di gioco è da sfigati.
  • Fate un backup dei vostri dati. Se vi rubano il tablet o smartphone o se si rompe, si guasta o vi cade, magari in acqua, e non avete una copia di scorta dei dati, le vostre foto sono perse per sempre insieme a tutti gli altri dati.
  • Non installate app senza un buon motivo. Le app inutili fanno perdere tempo, rallentano il funzionamento e spesso rubano dati personali o password oppure mandano SMS/MMS a pagamento. Voi pagate, loro incassano. 
  • Occhio agli acquisti in-app. Magari il giochino è gratis, ma gli accessori si pagano. Il fatto che basti fare clic o toccare OK non significa che non siano soldi veri. Disattivate gli acquisti in-app o proteggeteli con una password.
  • Specialmente se usate Android, installate un antivirus, per esempio quello di Sophos.
  • Sappiate che siete tracciati. Sempre.  La polizia e gli specialisti della Rete sanno sempre come identificarvi, se fate qualcosa di illegale. Se non vi difendete, lo sapranno anche i pubblicitari e i molestatori. Non pensate mai di essere anonimi. Non lo siete.
  • Usate nomi falsi per gli account di qualunque app o servizio “social”. Non mettete mai nome e cognome: diventa troppo facile trovarvi per qualunque rompiballe.
  • Non parlate/chattate con gli sconosciuti. Là fuori ci sono truffatori e molestatori senza scrupoli, e sono molto abili. Vi fregheranno, anche se voi credete di saperli riconoscere. Lo so: usare identità false in Rete fa parte del mio lavoro. La soluzione più semplice è non dare corda e bloccarli.
  • Non fidatevi delle promesse di privacy di Facebook, WeChat, Instagram, SnapChat e simili. Qualunque foto, una volta che l'avete messa in Rete, può essere salvata, copiata e inviata a chiunque. Qualunque messaggio, per quanto “privato”, può essere intercettato, copiato e ripubblicato. Internet è piena di figuracce fatte in questo modo. Cancellare gli originali non serve a niente.
  • Ricordate che una foto messa online ci resta per sempre. Fra cinque anni, quella vostra fotografia con la bocca a sedere d'anatra, in posa gangsta o con la felpa di Miley Cyrus sarà imbarazzante come la T-shirt di Julio Iglesias di vostra madre. Anche se la cancellate, gli amici ne faranno copie. Sì, anche di quella in cui avete il pisello in mostra. La vedranno i datori di lavoro ai vostri colloqui. Non fatela, che è meglio.
  • Non lasciate incustodito il vostro smartphone o tablet. Costa, specialmente se è un iCoso, e i ladri lo smerciano facilmente. Contiene tutti i vostri fatti personali, che fanno gola ai vostri compagni di scuola. Tenetelo sempre addosso o al sicuro e bloccatelo con un PIN.
  • Tutto quello che è gratis si paga. Non come soldi, ma sotto forma di ficcanaseria. WhatsApp si legge tutti i numeri delle vostra rubrica telefonica, per esempio. Se giocate a Candy Crush, l'app vi userà per farsi pubblicità avvisando tutti i vostri amici che ci state giocando (magari in un momento in cui non dovreste).
  • Non fate agli altri quello che non vorreste che gli altri facessero a voi. È facile prendere in giro qualcuno pesantemente o insultarlo al riparo dello schermo. È anche molto vigliacco.
  • Qualunque proposta troppo bella per essere vera non è vera. La bella ragazza che si offre a voi su Chatroulette e vi invita a fare sesso virtuale è probabilmente un truffatore che vi registrerà mentre vi masturbate e vi ricatterà per non diffondere il video. Benvenuti nella realtà.
  • Non credete a tutto quello che leggete su Internet. Neanche se ve lo dicono gli amici: probabilmente si sono fatti abbindolare anche loro da qualche storia sensazionale ma fasulla. Pensate con la vostra testa e informatevi prima di diffondere qualunque cosa.
  • Usate Internet per imparare, non solo per cazzeggiare. Avete a disposizione tutto il sapere dell'umanità. Avete un privilegio che nessuna generazione, prima di voi, ha mai avuto. Non sprecatevi giocando a Ruzzle.
  • La gente è stronza. Più di quello che immaginate. Più di quello che potete immaginare. Non datele la corda con la quale impiccarvi.
  • Non fate cazzate. E divertitevi."